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Le regole alla base della punteggiatura

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Non è scontato soffermarsi sulla punteggiatura: tra le norme grammaticali, è un campo che sconta una certa difficoltà a trovare una codificazione fissa e comune; in più, è concesso un margine di libertà che rende ancora più difficile mettersi d’accordo una volta per tutte. E tuttavia, delle regole almeno indicative si possono dare.

Che cos’è la punteggiatura e quali funzioni svolge

Punteggiatura o interpunzione è l’insieme di segni non alfabetici che scandiscono un testo scritto e ne contrassegnano i rapporti logico-sintattici. La sceneggiatrice e editor Francesca Serafini, in Questo è il punto. Istruzioni per l’uso della punteggiatura (Laterza, 2012), libro che riesce a unire completezza di esposizione a una notevole gradevolezza nella lettura, mette in guardia da un errore comune: considerare ogni segno una pausa di respirazione nel parlato. Il linguista e filologo Luca Serianni, in Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria (UTET, 1989, 2006) scritto in collaborazione con Alberto Castelvecchi e forse la più importante grammatica oggi in circolazione, distingue quattro funzioni della punteggiatura:

  • Funzione segmentatrice: segmentare un testo ponendo distanza tra le sue parti, per evitare ambiguità;
  • Funzione sintattica: esplicitare i rapporti sintattici tra le parti di un testo;
    funzione emotivo-intonativa: interessa quei segni di interpunzione – punto esclamativo, interrogativo e puntini sospensivi – che conferiscono alla frase un’intonazione e suggeriscono un’emozione;
  • Funzione di commento (o metalinguistica): riguarda interventi esterni al testo possibili ad esempio tramite uso delle virgolette o del corsivo.

Come utilizzare i segni interpuntivi

  • [ . ] = il punto indica una pausa forte e conclude una frase; si usa inoltre per le abbreviazioni.
  • [ , ] = la virgola indica una pausa breve; separa gli elementi delle enumerazioni; si trova nelle coordinazioni asindetiche (coordinazione di frasi senza l’uso della congiunzione); è usata prima delle apposizioni, prima o dopo il vocativo, negli incisi, nelle ellissi.
  • [ : ] = i due punti indicano la conseguenza o l’effetto di qualcosa; precedono l’enumerazione di parti di un insieme; precedono una frase che funge da apposizione; introducono un discorso diretto.
  • [ ; ] = il punto e virgola indica una pausa più forte della virgola; distingue coordinate complesse; distingue elementi di enumerazioni complesse.

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  • [ … ] = i puntini di sospensione sono tre e indicano una sospensione del discorso; precedono un gioco di parole e simili; indicano, nelle citazioni, l’omissione di qualcosa.
  • [ ? ] = il punto interrogativo contraddistingue una frase interrogativa.
  • [ ! ] = il punto esclamativo contraddistingue un’esclamazione.
  • [ « » ] [ “ ” ] = le virgolette basse o caporali e le virgolette alte sono usate per citazioni o dialoghi.
  • [ ‘ ’ ] = gli apici sottolineano un’espressione o indicano un significato.
  • [ – ] = il trattino breve è usato per andare a capo; lega le parti di una parola composta; separa le cifre; ecc.
  • [ – ] = il trattino lungo introduce il discorso diretto; due trattini lunghi delimitano un inciso.
  • [ ( ) ] = le parentesi tonde contengono un inciso.

Segni interpuntivi meno usati sono le parentesi quadre, l’asterisco, la sbarretta. Rientra inoltre in questa categoria l’apostrofo.