avanguardie

Espressionismo, cubismo… quali sono le avanguardie storiche?

445 600 Agenzia di Traduzioni - BW Traduzioni

Che cosa sono e quali sono le avanguardie storiche

Le avanguardie: nel Novecento, rispetto ai secoli precedenti, il clima artistico e culturale è stato molto vivace e variegato. Sono emersi, infatti, diversi movimenti che hanno rivoluzionato l’universo artistico. Tutti i campi dell’arte – pittura, scultura, fotografia, letteratura, cinema, musica, danza, architettura, ecc. – hanno subito mutamenti veloci e continui nel corso dei decenni.

I movimenti più influenti da questo punto di vista sono quelli che vengono definiti avanguardie.

Le avanguardie si sono diffuse in tre fasi a seconda del periodo storico:

le prime avanguardie o avanguardie storiche, a inizio Novecento;

le seconde avanguardie o neoavanguardie, tra gli anni Cinquanta e Sessanta;

le terze avanguardie, dalla fine del secolo.

Abbiamo già trattato specificamente, qui, di due avanguardie storiche dal punto di vista, però, letterario: il futurismo e il surrealismo.

Proviamo in questa sede a dare una visione di insieme delle avanguardie storiche.

Che cosa sono le avanguardie

La parola avanguardia deriva dal francese avant-garde, termine che nel linguaggio militare si riferisce al reparto avanzato, quello che precede gran parte delle truppe e apre loro il varco.

Per definizione le avanguardie sono movimenti artistici e letterari che adottano nuove poetiche e/o che usano nuovi strumenti espressivi in contrasto con quelli tradizionali.

C’è un atteggiamento di rottura che le accomuna. Le avanguardie tendono a essere contro la società e la mentalità borghese, contro il senso comune e contro la tradizione.

Le avanguardie si riuniscono in gruppi, diffondono manifesti per precisare i propri intenti, organizzano momenti di rottura per ridestare il pubblico scuotendolo. Resta tuttavia difficile avvicinare quello stesso pubblico che è abituato a una visione tradizionale, convenzionale, a suo modo rassicurante dell’arte e della letteratura. La comunicazione e lo scontro tra questi gruppi e la società resta una costante ineludibile poiché una peculiarità delle avanguardie è l’atteggiamento di rottura. Le avanguardie, infatti, si propongono di sovvertire l’ordine vigente, e per logica la sovversione perde la sua spinta propulsiva se il movimento viene istituzionalizzato e accettato.

Quali sono le prime avanguardie o avanguardie storiche

Le prime avanguardie o avanguardie storiche emergono nel primo Novecento.

Si sono distinte le seguenti avanguardie:

espressionismo;
cubismo;
futurismo;
imagismo;
dadaismo;
surrealismo.

Che cos’è l’espressionismo

L’espressionismo è un movimento che si sviluppa soprattutto in Austria, Francia e Germania.

Il termine stesso suggerisce una contrapposizione all’impressionismo, movimento artistico del secondo Ottocento.

Laddove l’impressionismo ricercava la rappresentazione della realtà oggettiva, l’espressionismo porta l’artista a volgersi al suo interno, in un movimento che va dalla propria anima alla realtà.

Dal punto di vista teorico, i punti di partenza sono i concetti di inconscio di Sigmund Freud (1856-1939) e di slancio vitale di Henri Bergson (1859-1941).

Gli espressionisti tendono a confondere arte e vita, etica ed estetica. Si oppongono alla società borghese.

L’espressionismo si è imposto soprattutto in campo artistico, e in particolare con due movimenti:

i Fauves (belve), in Francia, tra il 1905 e il 1908. Non erano un gruppo, ma artisti accomunati da un particolare uso del colore con funzione emotiva. Si sono distinti Henri Matisse (1869-1954) e André Derain (1880-1954).

Die Brücke (Ponte), in Germania, tra il 1905 e il 1913. Il gruppo inizialmente comprendeva alcuni studenti di architettura Jugendstil. Il nome deriva da un passo di Così parlò Zarathustra (1881-1885) di Friedrich Nietzsche (1844-1900) in cui si parla della possibilità dell’umanità di creare un ponte per un futuro perfetto. Le caratteristiche principali del gruppo erano i colori accesi, le immagini violente, la forte carica emozionale, il primitivismo. Si sono distinti Erich Heckel (1883-1970), Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938) e Emil Nolde (1867-1956).

Altri importanti esponenti dell’espressionismo sono stati Franz Marc (1880-1916), il norvegese Edvard Munch (1863-1944) e gli austriaci Oskar Kokoschka (1886-1980), Alfred Kubin (1877-1959) e Egon Schiele (1890-1918).

Kubin è stato anche uno dei maggiori rappresentanti del movimento in letteratura. Altri scrittori da ricordare sono Gottfried Benn (1886-1956), Alfred Döblin (1878-1957), Franz Kafka (1883-1924), Heinrich Mann (1871-1950) e Georg Trakl (1887-1914).

Che cos’è il cubismo

Il cubismo è un movimento che si sviluppa soprattutto in Francia dal 1907. Precursore ne è stato Paul Cézanne (1839-1906).

Si possono distinguere tre fasi:

1. cubismo formativo: dal 1907 al 1909, le forme vengono semplificate e rappresentate come volumi;

2. cubismo analitico: dal 1909 al 1912, le forme vengono scomposte in più parti rappresentate simultaneamente per permettere di cogliere più punti di vista ;

3. cubismo sintetico: dal 1912 al 1915, le forme scomposte sono inserite, ulteriormente semplificate, in piani larghi e colorati.

I maggiori esponenti del movimento in campo artistico sono stati Georges Braque (1882-1963), Pablo Picasso (1881-1973) e Francis Picabia (1879-1953) che è stato anche poeta.

In letteratura si è distinta una figura eccezionale quale Guillaume Apollinaire (1880-1918), poeta, scrittore ma anche critico d’arte dotato di grande intuito, una figura trasversale tra le avanguardie.

Che cos’è il futurismo

Il futurismo è un movimento artistico e letterario fondato da Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) nel 1909.

In ambito letterario i maggiori esponenti sono stati Corrado Govoni (1884-1965), Aldo Palazzeschi (1885-1974), Salvatore Quasimodo (1901-1968) e Ardengo Soffici (1879-1964). In campo artistico vanno ricordati Giacomo Balla (1871-1958), Umberto Boccioni (1882-1916), Carlo Carrà (1881-1966) e Gino Severini (1883-1966).

Il futurismo fonda sul mito del progresso e tutto quanto viene di conseguenza: la tecnica, la velocità, il dinamismo, la forza, il bellicismo.

avanguardieIl Manifesto Futurista (1909) di Marinetti viene pubblicato anche in Russia. L’impatto è tale che dal 1911 ha inizio il Futurismo russo che, rispetto a quello italiano, rifiuta il bellicismo per gli ideali di pace e libertà. Esponenti da ricordare del movimento sono i poeti Velimir Chlebnikov (1885-1922) e Vladímir Vladímirovič Majakóvskij (1893-1930) e il pittore Kazimir Severinovič Malevič (1879-1935).

Che cos’è l’imagismo

L’imagismo è un movimento letterario nato a Londra tra il 1912 e il 1914 e sviluppatosi in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.

Il massimo esponente è stato Ezra Pound (1885-1972).

L’imagismo fa leva su un linguaggio scarno e immediato col fine di rappresentare la cosa senza divagazioni. La poesia, infatti, deve spostare la propria attenzione dall’io alla cosa, dal soggetto all’oggetto.

In poesia si è ricorso al verso libero e a sperimentazioni ritmiche e metriche, in prosa si è abbandonata una narrazione temporale lineare a favore di spostamenti continui nel tempo.

Che cos’è il dadaismo

Il dadaismo o Dada è un movimento che nasce a Zurigo, in Svizzera, nel 1916, e si sviluppa fino al 1920. Ha interessato l’arte figurativa, la letteratura, il teatro e la grafica. L’esponente più importante è stato Tristan Tzara (1896-1963), uno dei fondatori.

Tzara, nel Manifesto Dada del 1918, afferma che il nome del movimento non significa niente.

Il dadaismo è stato definito anti-arte: era una particolare forma d’arte che, paradossalmente, combatteva l’arte stessa. Esso, dato il fine da raggiungere, negava l’estetica e non mirava a offrire alcun messaggio. C’era poi un netto rifiuto della razionalità con il fine di abbattere le convenzioni sociali. Altre peculiarità erano l’ironia, la sfrenata libertà, il ricorso continuo all’azione. Dal punto di vista tecnico il dadaismo ha valorizzato forme nuove come il collage e il fotomontaggio.

Il movimento esordì e trovò il luogo principale in cui esibirsi nel Cabaret Voltaire, locale fondato dal regista teatrale Hugo Ball (1886-1927) e dalla moglie scrittrice e cabarettista Emmy Ball-Hennings (1885-1948).

C’è stato, in seguito, un dadaismo americano, i cui maggiori esponenti sono stati Marcel Duchamp (1887-1968), Man Ray (1890-1976) e Picabia.

Nel 1920, con il trasferimento di alcuni artisti dadaisti a Parigi incluso Tzara, nasce un dadaismo francese, movimento importante non in sé, ma in quanto poi confluito nel surrealismo.

Che cos’è il surrealismo

Si può datare la nascita del surrealismo nel 1924, l’anno del primo manifesto firmato dal suo maggiore teorico e membro più attivo, André Breton (1896-1966), e da importanti esponenti della pittura, della letteratura e di altre forme artistiche: Louis Aragon (1897-1982), René Crevel (1900-1935), Robert Desnos (1900-1945), Paul Éluard (1895-1952), Pierre Naville (1904-1993), Benjamin Péret (1899-1959), Philippe Soupault (1897-1990) e Roger Vitrac (1899-1952).

Il surrealismo fondava soprattutto sulle teorie psicanalitiche di Freud (1856-1939) che da poco andavano diffondendosi. Il movimento, infatti, mirava al raggiungimento di una realtà superiore, a far emergere gli aspetti profondi della psiche, e per questo ricorreva all’irrazionale e al sogno. La realtà veniva sostituita da una “sur-realtà”, una realtà oltre la realtà, oltre il visibile. Tra le varie tecniche utilizzate per liberare l’inconscio c’era la scrittura automatica.

In letteratura e in particolare in poesia, oltre a Breton, Éluard e Péret, va ricordato Antonin Artaud (1896-1948).

Il movimento, tuttavia, ha trovato maggiore fortuna in campo artistico. Sono stati surrealisti pittori del calibro di Salvador Dalí (1904-1989), Max Ernst (1891-1976), René Magritte (1898-1967) e Joan Mirò (1893-1983).

Il surrealismo nel corso degli anni ha aderito agli ideali del marxismo e, alcuni, dell’anarchismo. La politicizzazione di gran parte dei suoi esponenti era dovuta alla volontà di contribuire a un cambiamento politico e sociale.