Secondo le teorie neurologiche classiche, il nostro cervello necessita di dare un suono alle parole per poterle riconoscere. La fonetica non considera semplicemente l’emissione di suoni, ma anche la lettura silenziosa che comunque obbliga la nostra mente a ripetere al proprio interno il suono legato alla parola che si sta leggendo.
Pronunciare le parole non è una necessità
Il risultato di moderni studi di ricerca scientifica è la teoria secondo la quale il pronunciare le parole, mentalmente o meno, è semplicemente un’abitudine ma non preclude la nostra capacità di riconoscerle e comprenderle.
All’interno del nostro cervello vi sarebbero infatti due aree distinte che intervengono quando leggiamo un testo, una prima che riconosce le parole visivamente, senza nessuna necessità di pronunciarne il suono mentalmente, mentre una seconda che elabora i foni.
La memoria visiva aiuta i lettori più incalliti
Chi studia o legge molto sicuramente saprà quanto importante è la memoria visiva, non solo per la lettura in se stessa ma anche per la memorizzazione di nuove parole.
Collegare una parola a un’immagine rende la comprensione molto più veloce e aiuta spesso a riuscire a leggere più parole insieme comprendendone perfettamente il significato. Questo perché la memoria visiva è contenuta in un reparto del nostro cervello che è separato da quello che elabora i suoni.
Riuscire a legare un’immagine a una parola è un ottimo metodo per memorizzare una nuova parola, molto più semplice che collegare la stessa a lunghe descrizioni.
Ma la funzione visiva è scollegata da quella legata fonica
Tuttavia anche se la memoria visiva facilita l’apprendimento sono sempre due diversi settori del cervello che gestiscono la parola dalla sua comprensione o dal suo apprendimento. L’importanza della scoperta pone le fondamenta per nuovi studi riguardanti l’afasia e la dislessia, disturbi che permettono una perfetta valutazione visiva della realtà circostante ma ne rendono difficile la comunicazione scritta e, in alcuni casi, anche verbale.
I bambini necessitano di leggere ad alta voce per comprendere
Numerose ricerche hanno messo anche in luce come i bambini abbiano necessità di leggere ad alta voce per comprendere le parole perché le loro capacità linguistiche sono ancora limitate e così anche il loro codice mentale visivo. Solo i lettori più esperti, e quindi avvezzi alla lettura, tenderanno a leggere intere frasi nella loro completezza, a volte riconoscendo anche parole erroneamente scritte a livello ortografico perché rientrano nel significato globale del discorso.
La lettura aiuta l’apprendimento
Seguendo i risultati conseguiti dalla ricerca scientifica, si può sostenere che la lettura aiuta l’apprendimento o quanto meno, lo rende più rapido. Se è vero che i lettori più esperti riconoscono istantaneamente le parole quando le leggono, senza necessità di pronunciarle nella propria mente, è vero che potrebbero sentire questa necessità nel momento in cui si trovassero ad affrontare termini a loro sconosciuti. Cominciare a leggere fin da bambini aiuta l’esperienza, aumenta il numero di parole conosciute e porta ad apprendere in maniera sempre più veloce.