Molto più che svago, si tratta di immergersi, di abitare un mondo. La letteratura fantasy accompagna il tempo, parrebbe contenere un nucleo che si rigenera per assecondare evoluzioni e modelli di riferimento. “Essere trendy è l’ultimo passo prima di diventare pacchiani” disse Karl Lagerfeld e il concetto può benissimo trasferirsi dal mondo della moda a quello dell’editoria. Le opere simbolo, il loro ricupero amorevole, gli orientamenti che emanano candore, le carezze al mondo splatter e new weird: il genere fantasy è sulla bocca di tutti e allo stesso tempo esercita un fascino esclusivo, come un grande capo firmato, come la creazione che oggi definiamo bizzarra e che in futuro prossimo assurgerà al ruolo di grande classico.
“L’Attraversaspecchi” di Christelle Dabos
Il primo volume della saga “L’Attraversaspecchi” è uscito in Francia nel 2013, e ad esso hanno fatto seguito altre tre pubblicazione, a cadenza biennale.
Ne è autrice Christelle Dabos, che con i due primi episodi della saga, nel 2016, ha conquistato il prestigioso Grand Prix de l’Imaginaire.
Pensato inizialmente per un pubblico giovane, “L’Attraversaspecchi” si è rivelato fin da subito un successo editoriale a tutto tondo, con 200.000 copie vendute solo in Francia.
Il primo volume della serie, intitolato “Fidanzati dell’inverno”, propone i temi e le suggestioni che saranno peculiari nell’evolversi della saga: prevale un tono generale mai sopra le righe, con l’ironia a fare da contrappunto, direzione narrativa entro cui trova ideale collocazione Ofelia, protagonista un po’ impacciata in grado di irradiare poteri straordinari, come la capacità di attraversare gli specchi e di risalire alle storie passate degli oggetti.
A un personaggio accattivante, eccentrico quanto basta, si affiancano figure archetipe, in un milieu che pesca nei territori e nelle atmosfere del Fantasy, dello Steampunk e della Belle Époque.
L’eroina Ofelia abita nell’Anima, una delle ventuno arche che compongono un futuribile planetario; lavora come responsabile di un museo fino a che la sua esistenza non viene stravolta da una decisione inappellabile delle Decane della comunità: dovrà maritarsi con il nobile Thorn, della famiglia dei Draghi, e questo comporterà il trasferimento della ragazza sull’arca Polo, decisamente meno attraente e ospitale del suo luogo di origine.
Le ragioni del sopruso risultano ignote, e muoveranno Ofelia verso l’esplorazione di misteri e trame occulte, tra mondi fantastici, oggetti bizzarri e lotte di potere.
Al primo episodio della saga (pubblicata in Italia da Edizioni E/o) si sono aggiunti i volumi “Gli scomparsi di Chiardiluna”, “La memoria di Babel” e “Echi in tempesta”.
“Cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R. R. Martin
Lo scrittore statunitense George R. R. Martin diede il via alla saga nel 1991, prospettando una trilogia che nel corso degli anni si è evoluta in un progetto in divenire (fino al 2021 sono usciti 5 libri, con il sesto in fase di lavorazione).
Superfluo ricordare come le “Cronache del ghiaccio e del fuoco” abbiano conquistato un’imponente platea di lettori: i dati registrati nel 2013 – per fare un esempio – parlano di più di 24 milioni di copie vendute nel solo Nord America, cifra a cui si aggiunge il significativo numero di traduzioni, oltre 20.
Contribuiscono alla capillarità del successo la trasposizione televisiva (“Game of Thrones”) e in parallelo le molte iniziative commerciali (racconti spin-off, fumetti, giochi e videogiochi) che hanno reso l’opera di George R. R. Martin un vero e proprio fenomeno di costume.
L’ambientazione della saga è ispirata al medioevo, e da una matrice storica si sviluppa accogliendo stilemi fantasy, potenziati da riflessioni e interpretazioni accurate, su etica e organizzazioni sociali.
L’immaginazione ovviamente prevale, e plasma un mondo simbolico, in cui si interfacciano due continenti, Westeros a occidente ed Essos a oriente, retti da un meccanismo di relazioni feudale. Abbondano intrighi di potere, si palesano creature leggendarie (come i draghi) e nel tessuto dell’opera si susseguono le manovre dell’erede al trono di Westeros per riappropriarsi dei suoi diritti di successione.
È la politica a reggere l’intreccio narrativo, più che la descrizione di imprese eroiche, tipiche del genere: tra il bene e il male esiste un ambito intermedio, in cui i personaggi sviluppano la propria identità, e che permette a Martin di elaborare un sottotesto filosofico, centrato su temi quali la redenzione, l’onore, la compassione.
Nell’insieme dell’opera non mancano, inoltre, la violenza e l’applicazione della sessualità, aspetti che ne accrescono la quota di realismo e che contribuiscono a innescare ulteriori campi di indagine per lo scrittore statunitense, accurato nel proporre ingredienti storici in uno scenario che lui stesso definisce “epic fantasy”.
“Shannara” di Terry Brooks
Monumentale la saga ideata da Terry Brooks, sviluppatasi a partire da un evento apocalittico che ridisegna il pianeta e apre la strada all’età di Shannara, governata dalla corporazione dei Druidi. Protagonisti sono i membri della famiglia Ohmsford, discendenti di Jerle Shannara, custodi di una sapienza sovrannaturale in grado di gestire nelle Quattro Terre la conoscenza e la pace.
È un’opera incisa profondamente nell’immaginario dello scrittore statunitense, composta dal 1977 al 2020 e costituita da oltre 30 volumi, suddivisi in trilogie, una tetralogia, una dilogia e quattro libri singoli.
La conformazione del nuovo mondo, esito di conflitti nucleari e batteriologici, si inscrive in una decadenza ineluttabile, che ha a che fare con il depauperamento delle risorse energetiche e dalla dissociazione delle civiltà tecnologiche dalla natura primaria. Sulla terra, dalla seconda metà del XXI secolo, si verifica un immane collasso demografico, e al contempo gran parte dei sopravvissuti subisce delle mutazioni genetiche permanenti; nel processo di trasformazione del pianeta sono coinvolti anche la flora e la fauna, e la stessa conformazione dei continenti viene alterata, rispondendo a un nuova assetto globale.
Le Grandi Guerre scaturiscono da un disegno occulto: a muovere i fili della devastazione un popolo di demoni consacrati ai dettami del Vuoto, in contrapposizione alle milizie del Verbo. E nello scenario post apocalittico prende forma una rinnovata generazione di viventi, formata da Umani, Nani, Gnomi, Troll ed Elfi, questi ultimi slegati da una matrice comune, discendenti di un’etnia risalente ai tempi del mitico regno di Faerie.
Dal romanzo “Le pietre magiche di Shannara”, il secondo dell’immaginifica concezione editoriale di Terry Brooks, è stata tratta nel 2016 la serie “The Shannara Chronicles”, girata in Nuova Zelanda e andata in onda per due stagioni televisive.
“Il Signore degli Anelli” di J. R. R. Tolkien
La popolarità del “Signore degli Anelli” di J. R. R. Tolkien ha oltrepassato ogni possibile distinzione di genere, e il suo appeal (corroborato dalle riduzioni cinematografiche di Peter Jackson) non si affievolisce con il passare degli anni grazie a una densità immaginifica che ha pochi eguali nel 900 letterario. Ne aveva intuito le potenzialità editoriali il poeta W. H. Auden, che nel 1955, sul New York Times, scrisse di come “nessun’opera di narrativa che ho letto, negli ultimi cinque anni, mi ha dato più gioia del Signore degli Anelli“.
La perfetta armonia di elementi classici e moderni, che si rifanno al poema cavalleresco, alla tragedia, alla tradizione folclorica, al registro comico e all’analisi sociale, realizza un’opera di ingegno sublime, capace di accendere sentimenti e passioni negli adepti e nei neofiti della narrativa fantasy, che ne hanno decretato l’immortalità, lo status di pietra miliare.
La saga comprende tre volumi (“La Compagnia dell’Anello”, “Le due Torri”, “Il ritorno del Re”), venne scritta da Tolkien tra il 1937 e il 1949 e data alle stampe in Gran Bretagna nel biennio 1954-1955. Tradotta in oltre trenta lingue, ha per protagonista lo hobbit Frodo Baggins, già conosciuto nel precedente romanzo di Tolkien, “Lo Hobbit”, in cui il personaggio principale è Bilbo, lo zio di Frodo.
Lo spirito avventuroso, le conseguenti battaglie e gli incontri con esseri misteriosi, sono il fulcro di una ricognizione che è materiale e spirituale allo stesso tempo: Frodo, insieme ai suoi compagni, si mette in cammino per gettare nel fuoco del Monte Fato l’Anello del Potere, creato dal malvagio e potentissimo Sauron. C’è in gioco la salvezza delle Terre di Mezzo, e l’impresa si articola assommando sconfitte e trionfi, separazioni e ricongiungimenti, l’esplorazione di terre e città misteriose, ma anche dedicandosi a momenti di ilarità e schiettezza.
J.R.R. Tolkien, studioso di letteratura inglese medievale e anglosassone, riesce nell’impresa di rendere verosimile un mondo aleatorio, in cui il conflitto fra il bene e il male si colora di sfumature pressoché infinite, almeno tante quante sono le suggestioni suscitate nei milioni di lettori che amano e ameranno in futuro il “Signore degli Anelli.”
“La prima legge” di Joe Abercrombie
Spesso accostato a George R. R. Martin, per la spietatezza di immagini e resoconti, Joe Abercrombie è per molti appassionati di narrativa fantasy un assoluto punto di riferimento. La sua vena “abrasiva”, a ben vedere, supera per crudezza e capacità immaginifica lo stile del creatore delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, sciorinando nelle sue opere copiose dosi di sesso, efferatezze, colpi di scena e duelli di straordinaria crudeltà.
La saga “La Prima Legge” si compone di tre volumi: “Il Richiamo delle Spade”, “Non prima che siano Impiccati” e “L’ultima ragione dei re. Ultima ratio regum”.
In principio emergono tre personaggi principali, che tramite una forte caratterizzazione tracciano il solco narrativo entro cui si dipanano trame e digressioni. Si tratta di Logen il Sanguinario, che con i suoi uomini semina terrore nei territori del Nord, il capitano Jezal, inaffidabile e vacuo cavaliere dell’Unione, indebolito dai vizi e dal suo carattere superbo, e infine Glotka, anch’esso membro dell’Unione, torturatore e braccio destro del capo dell’Inquisizione, ferito in una precedente contesa e per questo reso zoppo e deturpato.
Il coagulo di mondi in cui vivono i tre protagonisti è devastato da guerre, ferocia e trame di potere. Per sopravvivere e per godere di privilegi – quasi sempre effimeri – occorre lasciarsi alle spalle ogni velleità di eroismo e proiettarsi nel vortice della cospirazione. Nel frattempo a Sud il regno subisce l’attacco dell’Unione, mentre i mercenari del Nord hanno oltrepassato il confine dell’Angland, terra dell’Unione, mettendo a ferro e fuoco tutto ciò che incontrano sulla loro strada.
Le devastazioni si susseguono, e a fare da comune denominatore dell’intreccio permane la magia: coloro che la rappresentano, i potentissimi Magi, ereditano un sapere millenario, e nelle loro regole di condotta si iscrive l’essenza della Prima Legge.
La saga, inizialmente proposta in Italia dall’editore Gargoyle, è stata ripubblicata da Mondadori in un unico volume di oltre 2000 pagine; sempre Mondadori ha dato alle stampe di Joe Abercrombie l’epopea “Trilogia del Mare Infranto” e il romanzo “Tredici lame”, in cui è possibile ritrovare personaggi e atmosfere della “Prima Legge”.