Quando si ha bisogno di una traduzione per un testo di qualsiasi natura, molti pensano che basti rivolgersi a qualcuno che conosca la lingua del testo o, peggio, che possa essere sufficiente uno dei tanti traduttori automatici disponibili sul web.
Tuttavia, né l’uno né gli altri soddisfano al meglio le esigenze, il primo perché non in possesso dei necessari requisiti di professionalità, gli altri perché strumenti dai tanti e comprovati limiti.
Il consiglio, per avere una traduzione ben fatta, è di rivolgersi a un traduttore freelance o a un’agenzia di traduzione.
Che figura professionale è
Il traduttore è l’autore della traduzione, cioè la figura che direttamente opera il passaggio dal testo A al testo B uguale ma in altra lingua, ossia produce un testo B con gli stessi contenuti del testo A ma in una lingua diversa.
Detto in questo modo sembra che al traduttore basti conoscere la lingua del testo A e quella del testo B, e invece non è così.
Il punto è che il testo tradotto non deve semplicemente riprodurre il senso del testo originario, ma anche rispettarne lo stile, implica inoltre la conoscenza e il perfetto utilizzo delle grammatiche.
Se non volete accontentarvi di una traduzione amatoriale, superficiale, fatta male, vi occorre una figura di traduttore professionale e altamente qualificata.
Quali sono i requisiti che deve avere
In Italia, caso eccezionale per l’Unione Europea, non esiste un albo professionale per i traduttori. I
l termine “professionale” va quindi preso in senso diverso, come modalità di approccio al lavoro e indicativo del possesso di un curriculum e di una esperienza di buon livello.
Insomma, si intende che non si tratta di un traduttore improvvisato, ma tutt’altro.
Qui di seguito vi elenchiamo le peculiarità di un traduttore:
- Un traduttore ha studiato e si è specializzato in una o più lingue diverse dalla propria lingua madre e in traduzione.
- Poiché ci sono diversi tipi di traduzione, un traduttore è specializzato in una o più tipi di traduzione da cui prende il nome: traduttore editoriale (traduzioni in campo letterario); traduttore tecnico-scientifico (traduzione in campi tecnici e scientifici come giurisprudenza, medicina, ecc.); traduttore giurato (traduzioni di atti e documenti da legalizzare tramite asseverazione); traduttore nel campo della localizzazione di software e traduzione di siti web.
- Un traduttore deve preferibilmente sapere usare programmi di traduzione o CAT tools (dizionario, strumenti per riconoscimento ottico dei caratteri, ecc.).
- Un traduttore può essere anche madrelingua: la lingua da tradurre, cioè, è la sua lingua originaria.
Oltre a queste caratteristiche, un traduttore ha una sua storia lavorativa che è importante per valutarne l’adeguatezza a un dato lavoro. Il curriculum di un traduttore va valutato con attenzione.
Che curriculum ha
Un traduttore naturalmente, per essere scelto, deve disporre di un buon curriculum.
L’informazione più importante riguarda la conoscenza delle lingue: il traduttore specifica qual è la sua lingua madre e quale l’altra (o le altre) lingua che conosce.
La conoscenza di una lingua è misurata in sei livelli dal Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER):
Fascia Base A:
- Livello Base A1: conoscenza minima della lingua.
- Livello Elementare A2: capacità di avere una conversazione semplice.
Fascia Autonomia B:
- Livello Pre-intermedio B1: capacità di tenere una conversazione su lavoro, scuola e tempo libero, di comunicare in un Paese straniero e di elaborare un testo scritto su argomenti familiari e personali.
- Livello Intermedio B2: capacità di capire testi complessi, di comunicare con parlanti nativi e di elaborare testi complessi su argomenti vari.
Fascia Padronanza C:
- Livello Post-intermedio C1: capacità di comprendere testi complessi, di comunicare in contesti scolastici, accademici e lavorativi e di elaborare testi su vari argomenti dimostrando padronanza linguistica e grammaticale.
- Livello Avanzato C2: ottima padronanza della lingua scritta e orale e di comprensione di conversazioni complesse.
Ci sono poi le informazioni sugli studi effettuati, tra i quali vanno privilegiati laurea e specializzazione in lingue straniere e in traduzione e interpretariato. In aggiunta, master (preferibilmente di traduzione) e altre esperienze formative.
Importanti sono le esperienze informatiche, perché i lavori di traduzione richiedono l’utilizzo di programmi specifici chiamati CAT-tools.
Naturalmente vanno elencate le esperienze lavorative, il cui numero e la cui qualità diventano parametri fondamentali per chi deve scegliere il traduttore più idoneo al lavoro.
Laurea in Interpretariato e Traduzione
Il corso di laurea triennale in Interpretariato e Traduzione è finalizzato all’apprendimento ottimale di almeno due lingue, comunitarie o extracomunitarie, e alla capacità di compiere traduzioni scritte e orali.
Nel corso di studi di fondamentale importanza sono le attività laboratoriali, i programmi di scambio e i tirocini all’estero.
La laurea è spesso a numero chiuso.
Qual è la differenza tra traduttore e interprete
Traduttore e interprete sono due figure diverse che possono essere confuse.
Sia il traduttore che l’interprete traducono un’altra lingua, ma il primo lo fa in forma scritta, mentre il secondo lo fa in forma orale e deve essere capace di comprendere velocemente quanto ascolta e di riprodurlo nella lingua di arrivo.