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Premio per la traduzione: Giovanni, Emma e Luisa Enriques 2017

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Il 29 settembre 2017, presso l’Università degli Studi Link Campus di Roma, Claudia Zonghetti – della quale abbiamo già parlato per la recente discussa traduzione di Anna Karenina (Einaudi, 2016) di Lev Tolstoj riceverà il Premio per la traduzione “Giovanni, Emma e Luisa Enriques”.

Chi è Claudia Zonghetti

Claudia Zonghetti è nata a Fano, nelle Marche. Appassionatasi precocemente di letteratura russa, si laurea a Venezia, all’università Ca’ Foscari, con Vittorio Strada e la traduttrice Julia Dobrovolskaja. Studia traduzione alla SETL (Scuola di Traduzione Letteraria) di Torino fondata da Magda Olivetti. Collabora alla stesura del Grande dizionario russo/italiano italiano/russo di Julia Dobrovolskaja.

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Tra le sue tante traduzioni dal russo ci sono Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov e Il sosia di Fëdor Dostoevskij per la casa editrice Guaraldi, Il diario di un pazzo e Il naso di Nikolaj Gogol’ e Anna Karenina per la Einaudi, Višera di Varlam Šalamov, Vita e destino di Vasilij Grossmann e Diario russo di Anna Politkovskaja per Adelphi, e opere di Pavel Florenskij, Ivan Bunin, Gajto Gazdanov e altri.

Ha vinto il “Premio Russia-Italia attraverso i secoli” nel 2007, il “Premio Vallombrosa – Gregor von Rezzori” nel 2009 e il “Premio Gorky” nel 2011.

Il Premio Giovanni, Emma e Luisa Enriques

Il Premio “Giovanni, Emma e Luisa Enriques” prende nome da padre, madre e sorella di Lorenzo e Federico Enriques, ultimi membri della famiglia Enriques che da tempo gestisce la casa editrice Zanichelli.

Il Premio rientra nel programma del convegno internazionale che dal 2002 si tiene all’Università di Urbino (fino al 2017, anno in cui si è spostato a Roma), le Giornate della Traduzione Letteraria, a cura del linguista Stefano Arduini e della traduttrice Ilide Carmignani.

Il Premio è conferito a traduttori letterari che si sono fatti notare per l’eccezionale valore del loro lavoro, oppure a esponenti del mondo culturale che hanno fatto tanto per valorizzare il campo della traduzione.

Ultima edizione del Premio Enriques a Claudia Zonghetti

Per la XV edizione delle Giornate della Traduzione Letteraria, manifestazione che si terrà all’Università Link Campus di Roma, con sede al Casale di San Pio V, il Premio “Giovanni, Emma e Luisa Enriques” va alla traduttrice Claudia Zonghetti.

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La giuria, composta da Ernesto Ferrero, Stefano Arduini e Ilide Carmignani, ha deciso all’unanimità a favore della Zonghetti cui è stato riconosciuto il merito di diffondere, con il suo lavoro di traduzione, la letteratura russa dimostrando particolare cura e finezza nella traduzione di fondamentali autori russi che vanno dall’Ottocento a oggi, e ridando vita a classici immortali come Anna Karenina, ultimo suo lavoro per la casa editrice Einaudi.

In occasione della premiazione che avverrà il 29 settembre, Claudia Zonghetti terrà un discorso.

Qualcosa che dirà Claudia Zonghetti durante la premiazione

«Il Sole 24 ORE», domenica 24 settembre 2017, ha pubblicato un’anticipazione del discorso che Claudia Zonghetti terrà al Campus, dal significativo titolo La traduzione trasparente, reperibile qui.

Il titolo si riferisce alla risposta che la Zonghetti ha dato, in occasione dell’assegnazione del Premio Gorky nel 2011, alla consueta e classica domanda “cosa significa per te tradurre?”.

La Zonghetti ha rifiutato la metafora dello specchio che al contempo riflette ma anche rovescia, deforma, a favore della metafora della lastra di vetro: il traduttore deve essere trasparente e ininfluente.

Riflettendo su questa sua risposta a distanza di anni, la Zonghetti ammette l’impossibilità del traduttore di aderire all’immagine della lastra di vetro, perché si rivela impresa impossibile tradurre, ovvero riportare in altra lingua, fino alla più remota intenzione dell’autore che si cela dietro al testo e che, allo stesso tempo, lo genera.

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C’è presunzione nell’immagine del vetro, il traduttore è tutt’altro che trasparente. Questa figura professionale, in realtà, si appropria del testo, studia una scrittura non sua per riportarla ai lettori, cerca dei compromessi pragmatici nel duro lavoro della traduzione, filtra il testo originale attraverso se stesso.

Una caratteristica fondamentale che deve avere un traduttore è la sorveglianza, la vigilanza: bisogna mettersi totalmente al servizio del testo da tradurre, evitare di imporre se stessi, di imporre la propria autorialità che è sempre a rischio di emergere, di mostrarsi.

Si tratta della caratteristica che distingue anche lo scrittore-traduttore dal traduttore di mestiere: il primo rischia maggiormente di lasciare tracce invasive di sé, il secondo no, si nasconde quanto più gli è possibile.

In conclusione, la Zonghetti rifiuta l’etichetta assai diffusa, tra i traduttori, di “co-autore” del testo tradotto, spostando lo status di autore nel campo tecnico della traduzione: il traduttore è autore della traduzione, con le conseguenze che ne conseguono.

 

Photos Credits:
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